GT MS



GT MS è una sigla nata come maschera dietro alla quale nascondermi nel momento in cui ho cominciato a far ascoltare le cose che combino con chitarre, computer, tastiere, voce e basso, successivamente è nata l'esigenza di pubblicare anche ciò che scrivo ormai da tempo, pensieri poesie e brevi racconti.
La sua naturale evoluzione musicale è stata la nascita di GT MS Music. Ora qui puoi trovare i miei scritti e là la mia musica.

Gualtiero

lunedì 16 marzo 2009

Grazie Mario

Da ormai un anno lancio in continuazione appelli a tutti i conoscenti e lettori di questo blog di partecipare, in ogni forma venga loro in mente. Da oltre un anno l'introduzione a queste pagine riporta "Ogni poesia può diventare un testo per il brano di un altro, ogni brano presente qua può accogliere altri strumenti o testi, ogni racconto non aspetta altro che di essere recitato e il tutto può e vuole essere fotografato..."
Bene, dopo l'adesione aprioristica del Doc. Toyine e i contributi fotografici (e non solo) della La finalmente arriva anche Mario Izzo.

Caro Mario,
non sono certo di aver capito appieno il tuo lavoro ma non importa, apprezzo lo spirito e l'onestà intellettuale e umana con cui me l'hai proposto e quindi non posso che dargli spazio qui, dove tutto è nato, sperando che sia di ispirazione anche per gli altri ad uscire dal loro buco di onanismo comunicativo e finalmente cercare di fare qualcosa con gli altri.
Qui di seguito uno stralcio della lettera di Mario con le intenzioni che hanno mosso il suo lavoro, a seguire le sue visioni e le citazioni delle relative poesie.
Foto Barocca è il termine con il quale indico e assemblo fotografie, disegni arcaici volutamente infantili ed essenziali e un alfabeto inesistente inventato da me. Perché? Della musica barocca mi entusiasma quel suo essere in equilibrio perfetto tra virtuosismi armonici fatti giusto per sorprendere in opposizione a quel suo lasciarsi andare a momenti di solitudine, dolci e malinconici, che aprono delle finestre sull’intimo sentimentale.
Ecco io uso lo stesso metro nella costruzione delle Foto Barocche: opporre stupore, incredulità, meraviglia a un qualcosa di molto semplice ma diretto a livello emotivo. [...]
Un’ultima cosa ma non meno importante: le mie immagini non sono illustrazioni dei tuoi versi e tanto meno le tue parole didascalie ai miei lavori. Sono due momenti distinti e separati che possono o no interagire tra loro solo da chi li osserva e li legge. È come si sollecitassero reciprocamente rimanendo per sempre due entità separate.


(…) quella misura
tra ciò che ha senso
e ciò che proprio non ne ha
(…)


(…) Ancora galleggio
e me ne fotto
se tutto accanto a me
affonda
(…)


(…) Non temo più le mie orme
e sono fiero dei miei passi
arriverò lontano
(…)


(…) Quando la terra
e il mare si sfiorano
nulla resta quel che è
(…)


(…) una foglia che cade
è come lo sparo
dello starter
(…)


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