GT MS



GT MS è una sigla nata come maschera dietro alla quale nascondermi nel momento in cui ho cominciato a far ascoltare le cose che combino con chitarre, computer, tastiere, voce e basso, successivamente è nata l'esigenza di pubblicare anche ciò che scrivo ormai da tempo, pensieri poesie e brevi racconti.
La sua naturale evoluzione musicale è stata la nascita di GT MS Music. Ora qui puoi trovare i miei scritti e là la mia musica.

Gualtiero

mercoledì 26 marzo 2008

Chet Baker

Quella di Chet Baker è la più rock tra tutte le storie del jazz e quindi non può che affascinare e rinnovare il mito ogni volta che viene raccontata e ascoltata.
Allora eccomi qua a cercare di riassumere in un post una figura immensa della storia della musica, un trombettista innarrivabile e un uomo che ha combattutto e perso contro i suoi demoni.
Chet nasce nel 1929 a Yale, figlio di un chitarrista vive da subito nella musica e decide molto presto che il suo strumento sarà la tromba. Già nel 1951 Charlie Parker lo sceglie per suonare nella sua band mentre un anno dopo è il turno di Gerry Mulligan che lo inserisce nel suo Quartet dove Chet assurge agli onori della cronaca musicale per il suo assolo nella registrazione di My Funny Valentine, che da quel momento diventerà uno dei suo cavalli di battaglia. L'esperienza con Mulligan dura poco e per vari motivi: la tossicodipendenza dello stesso Mulligan che lo porta anche in carcere, i disaccordi economici tra il leader e la stella nascente Baker e altro ancora.
Chet decide a questo punto di creare una sua band dove, oltre che suonare la tromba, inizia anche a cantare. Il 1954 e l'anno del riconoscimento ufficiale con numerosi premi vinti a fronte di una concorrenza agguerrita come quella di Miles Davis, Dizzy Gillespie e Clifford Brown.
Gli anni '60 sono gli anni del declino, la droga porta Baker a sperperare tutti i suoi introiti e a ficcarsi sempre più nei guai fino alla notte del 1966 dove in una lite con un pusher Baker perde tutti i denti anteriori a causa di una bottigliata, cosa gravissima per un trombettista. A questo punto il musicista scompare letteralmente.
Il suo ritorno sulle scene è a metà degli anni '70 dopo che un appassionato lo riconosce mentre lavora come benzinaio e decide di aiutarlo, gli paga le cure per i denti, lo disintossica (solo in parte) e lo riporta sotto gli occhi della gente.
Da qua è un continuo alternarsi di trionfi e riconoscimenti anche che il demone della droga continua a perseguitarlo fino, almeno così si dice, a "spingerlo" giù da una finestra del Prins Hendrik di Amsterdam il 13 maggio 1988.
Di quello che da molti è considerato il James Dean del jazz rimangono innumerevoli registrazioni anche se quelle più considerate, anche a mio parere, sono quelle degli ultimi anni dove la sofferenza, la maturità e la consapevolezza si mischiano in uno stile che non può che dare i brividi.
Ulteriore testimonianza della grandezza di Chet Baker è riscontrabile nel film Let's Get Lost di Bruce Weber del 1988, terminato proprio poco dopo la morte del musicista.
Il mio consiglio per affacciarsi all'universo di Chet è sicuramente The last great concert, forse uno dei miei dischi preferiti, sicuramente una cosa da ascoltare almeno una volta nella vita.

BigG




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