GT MS



GT MS è una sigla nata come maschera dietro alla quale nascondermi nel momento in cui ho cominciato a far ascoltare le cose che combino con chitarre, computer, tastiere, voce e basso, successivamente è nata l'esigenza di pubblicare anche ciò che scrivo ormai da tempo, pensieri poesie e brevi racconti.
La sua naturale evoluzione musicale è stata la nascita di GT MS Music. Ora qui puoi trovare i miei scritti e là la mia musica.

Gualtiero

lunedì 31 marzo 2008

Michel Petrucciani

Vorrei continuare il viaggio iniziato settimana scorsa sui musicisti che non possono non essere ascoltati una volta nella vita e questa volta vorrei parlarvi di un piccolo grande uomo, nel senso letterale del termine: Michel Petrucciani.
Michel nacque il 28/12/62 a Orange in Francia, figlio del chitarrista jazz Tony Petrucciani, purtroppo vittima di una malattia genetica chiamata Osteogenesi Imperfetta (detta anche Sindrome delle ossa di cristallo). Malgrado il suo problema Michel inizio da giovanissimo a suonare batteria e pianoforte partendo dalla musica classica per approdare al jazz.
A 15 anni la prima uscita discografica, Parigi, con il batterista e vibrafonista Kenny Clarke.
Nel 1981 il pianista si trasferisce in California dove viene ingaggiato da Charles Lloyd con cui resta per tre anni affermandosi sempre più come eccezionale talento.
Il 1983 è l'anno della consacrazione con l'assegnazione del premio Django Reinhart Award.
Da qui la vita e la carriera di Michel prendono il volo tra tour e dischi con eccezionali misicisti, ricordiamo solo alcuni come Jim Hall, Stanley Clarke, Waybe Shorter, Anthony Jackson e Steve Gadd. Sono anni intensi e meravigliosi racchiusi in album in studio e dal vivo che non possono non lasciare entusiasti ed estasiati per la bravura, il tocco e, soprattutto, la sensibilità del pianista francese.
Purtroppo il 6/01/1999 la sua fiamma si spegne a New York e lui viene sepolto a Père Lachaise.
Io ho conosciuto Michel Petrucciani grazie a Francesco "Chico" Sbano, una delle migliori persone e uno dei migliori musicisti con cui abbia mai suonato, che fin da ragazzino mi ripeteva questo nome e forse il suo mantra mi è entrato talemente nell'anima che quando mi è capitato in mano il cd dell'aniversario di Umbria Jazz con la sua Miles Davis Licks non ho potuto non comprarlo. Da allora sono passati anni e dischi e devo ammettere che ascoltare questo pianista mi fa quasi fare pace con il mondo...
Per cominciare io consiglio, come al solito il mio disco preferito, Trio in Tokyo con Steve Gadd e Anthony Jackson del 1999 (uscito postumo) un po' per il calore del pubblico giapponese (ebbene si, riescono anche a essere caldi) un po' perché trovo che questa formazione esalti il pianismo di Michel. Comunque e sempre un disco imperdibile di un musicista che non smetterà mai di stupirci e affscinarci.

BigG



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