GT MS



GT MS è una sigla nata come maschera dietro alla quale nascondermi nel momento in cui ho cominciato a far ascoltare le cose che combino con chitarre, computer, tastiere, voce e basso, successivamente è nata l'esigenza di pubblicare anche ciò che scrivo ormai da tempo, pensieri poesie e brevi racconti.
La sua naturale evoluzione musicale è stata la nascita di GT MS Music. Ora qui puoi trovare i miei scritti e là la mia musica.

Gualtiero

mercoledì 1 ottobre 2008

La gogna virtuale

"Ogni giudizio è in bilico sull'orlo dell'errore."
Frank Herbert (1920-1986)

Ho pensato di scrivere questo editoriale due giorni fa e credo di essere alla quinta versione... Ogni volta nuove riflessioni e nuovi punti di vista mi si affacciano alla mente e non riesco davvero a prendere una posizione così preferisco proporvi i miei molti dubbi che le mie pochissime certezze.
C'è un giudice in Nuova Zelanda di nome David Harvey che sta lavorando su un processo per l'omicidio di una ragazzo di 14 anni ucciso da due persone accusate anche di tentata rapina e possesso di armi. Il giudice, che è anche un professore universitario e si occupa di diritto in rete, ha deciso di limitare la diffusione delle immagini e dei nomi dei due accusati ai soli giornali cartacei e al notiziario televisivo della sera, vietando la diffusione di qualsiasi cosa inerente il processo nel web.
D'altro canto c'è una sito negli Stati Uniti chiamato www.nsopr.gov (National Sex Offender Public Registry) dove è possibile vedere la lista di tutte le persone che hanno commesso reati a sfondo sessuale, soprattutto su minori, ed effettuare ricerche per vedere se tra i propri vicini c'è qualcuno potenzialmente pericoloso.
Questi i fatti da cui sono partite le mie riflessioni, ora: se io vivessi negli Stati Uniti con i miei figli e nella villetta affianco alla mia arrivasse un nuovo inquilino probabilmente andrei a vedere se è per caso in quelle liste, d'altro canto mi rendo conto che che il diritto alla privacy deve essere valido per tutti e che una persona che ha pagato il suo debito con la giustizia ha il diritto di rifarsi una vita e, soprattutto, che esistono diversi gradi di "molestia" che possono portare all'iscrizione nelle liste, cioè ad una condanna, e che se una persona ha sbagliato una volta non è detto che debba sbagliare ancora. Inoltre, e mi riferisco qua al caso neozelandese, mi rendo perfettamente conto che la ridondanza della rete e la capacità della stessa di inglobare notizie e mantenerle a disposizione per la gente per molto tempo possa andare ad inficiare il lavoro di una giuria che, una volta convocata potrebbe già essersi fatta dei preconcetti sul caso diffuso in rete.
Insomma, ho tanta confusione in testa come sempre quando si parla di temi così importanti, privacy, sicurezza, libertà d'espressione e d'informazione e via dicendo...
Non so voi, ma io sono lontano dal finire i dubbi, le domande e le riflessioni su queste problematiche, spero vogliate dirmi la vostra a biggualty@hotmail.com.

BigG

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