I nuovi schiavi

"La libertà è la misura della maturità di un uomo e di una nazione"

Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla) (1920-2005)

Siamo tutti impressionati dalle immagini dei bambini nelle miniere di diamanti africane, da quelle dei lavoratori cinesi segregati nelle case italiane a lavorare per venti ore al giorno, dalle notizie di piccoli lavoratori assoldati dalle multinazionali della moda, in forma diretta o indiretta, per cucire scarpe, palloni e altro.
Siamo tutti impressionati e ci riteniamo fortunati e onorati di essere parte di un mercato, quello dell'informatica, dove lo sfruttamento di queste forma di lavoro non esiste, o meglio, non esisteva...
Tutti noi ci siamo imbattuti in un captcha, io personalmente li odio, e sappiamo tutti che vengono utilizzati per evitare che macchine possano effettuare registrazioni multiple automatizzate, per esempio a sistemi di mail o a Facebook, per poi inviare virus o altro. Il sistema funziona bene, difatti le macchine non riescono a scavalcare questo sistema, ma caratteristica dell'uomo è quella di, citando Eastwood/Gunny, "improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo" soprattutto quando ci sono di mezzo soldi e affari sporchi e così eccoci con una nuova generazione e specie di schiavi: i compilatori di captcha...
Eserciti di disperati, soprattutto nei paesi orientali tipo India e Pakistan vengono assoldati per pochi dollari e impegnati a scrivere chiavi d'accesso tutto il giorno e, sebbene siamo tutti d'accordo sul fatto che sia meglio che spaccare pietre, si tratta comunque di schiavismo e non possiamo che esserne indignati.
Il nostro mondo non è più così lindo e sterile, rendiamocene conto!!!

BigG