"I computer sono stupidi. Non sanno fare domande!"
Pablo Picasso
Pablo Picasso
Come avrete notato, alcuni anche con disappunto, da qualche mese in qua la nostra rivista ha subito dei cambiamenti, da parte nostra abbiamo cercato di fare in modo che non fossero traumatici per nessuno, da parte vostra ci avete premiato facendo in modo che la rivista sia sempre più acquistata e quindi abbia la forza di mantenere saldi quei principi con cui è nata:
- integrità morale
- spirito di divulgazione
- libertà di espressione
- distacco da ogni potere forte
Ci sembra che tutte queste premesse siano sempre rimaste le linee guida delle nostre pagine ma le domande si accalcano in continuazione su come possiamo ancora far evolvere la rivista, noi stessi e i nostri lettori ed ecco allora che decidiamo di dedicare un po' di spazio (mai troppo, promesso) a delle inchieste e a delle interviste che esulano un po' dal concetto di rivista tecnica.
Ripetiamo da tempo che l'hacking non è solo smanettare con codice e hardware ma è un vero e proprio "state of mind" e proprio in questa direzione abbiamo deciso di muoverci andando a scavare dentro alcuni aspetti della contro-cultura hacker cercando di approfondire più che le tecniche i concetti ed elevare così lo stato delle nostre intelligenze da pratiche a teoriche per poterne tornare alla fase pragmatica ancora più forti, tutelati e consapevoli di prima.
Speriamo, ed io in particolar modo, che tutto questo abbia come sempre un favorevole riscontro presso di voi e che questa nostra nuova sfida giornalistica venga accolta con l'entusiasmo che merita, sempre e comunque pronti a ricrederci e a cercare nuove strade.
BigG
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