Non pensavo, non sapevo, proprio non credevo possibile che una cosa come la musica per un musicista potesse essere fonte di dolore. Davvero... È amaro, è triste e non so come confrontarmi con questa nuova realtà per me sconosciuta, vorrei poter trovare le parole per descrivere cosa sento mentre suono, mentre scrivo e compongo, vorrei poter spiegare che non mi interessa cosa succederà ad un mio brano dopo che l'ho messo on-line, non che non mi piacerebbe suonare in un stadio davanti a 80.000 persone, ma che non è quello lo scopo primario. Parlo sempre di comunicazione, una noia... Ma in realtà è proprio questo!!! Un'urgenza comunicativa, la necessità di lasciare libere delle emozioni, dei pensieri, delle note che mi rimbalzano nella testa e non conosco altro modo che quello di metterle in musica...
Forse sono rassegnato o solo abbastanza cinico da sapere che la mia musica non mi porterà da nessuna parte, lavorativamente parlando, ma con questo non mi è mai passato neanche per l'anticamera del cervello di smettere di suonare, anzi, questa consapevolezza mi ha donato una libertà creativa che prima, quando ancora ci credevo, non ho mai avuto.
Ora posso scrivere esattamente quello che voglio, cose brutte anche, posso lasciare libera la musica, posso seguire davvero l'ispirazione senza frustrazioni e limitazioni, così come dovrebbe essere sempre.
Il mercato musicale è una merda, chi ci lavora spesso, per usare un eufemismo, non capisce un cazzo di musica e/o non ne vuole capire, è un mondo di intrallazzoni che ritengono il pubblico una massa di cretini, sordi e ignoranti impossibili da redimere ed educare.
Beh... E allora!!! Chi se ne frega!!!
Tutto questo non mi fermerà dal continuare a suonare quel cazzo che mi pare e chi vorrà sentirlo potrà trovarlo in rete, se nessuno lo sentirà io comunque avrò fatto qualcosa che mi ha fatto stare meglio e sentire un essere umano migliore.
BigG
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