GT MS



GT MS è una sigla nata come maschera dietro alla quale nascondermi nel momento in cui ho cominciato a far ascoltare le cose che combino con chitarre, computer, tastiere, voce e basso, successivamente è nata l'esigenza di pubblicare anche ciò che scrivo ormai da tempo, pensieri poesie e brevi racconti.
La sua naturale evoluzione musicale è stata la nascita di GT MS Music. Ora qui puoi trovare i miei scritti e là la mia musica.

Gualtiero

mercoledì 16 luglio 2008

Capitolo 16

Ora so cos'è l'invidia, ora che sono al freddo e al buio, ora che tutti posso invidiare, anche i morti, capisco cosa sia la vera invidia, o meglio, come mi ha insegnato la Puglia, la fotta. È quell'invidia cattiva, piena di risentimento e rabbia, quella cosa, quel verme che ti cresce dentro e che vorrebbe vedere distrutta ogni cosa bella che non ti appartiene solo perché non puoi esserne partecipe. Brutta cosa l'invidia ma, mio malgrado, ne provo tanta ora, invidio l'aria che respirano tutti gli altri, invidio l'amore, la compagnia delle persone, invidio il poter camminare, la luce del sole o anche solo di una lampadina, invidio chi suona, invidio chi sorride, chi può ascoltare l'iPod o guardare un film, invidio chi ha delle voci attorno a sé... Io sono solo, bloccato qua, senza luce, senza voci... Quante cazzate ho fatto per le voci, un proverbio radiofonico recita: "bella voce: donna atroce" ma una bella voce ha un tale potere su di me da instupidirmi, da lasciarmi senza fiato, sono fono-sensibile e quindi è semplice intrappolarmi. 
Ho amato tantissimo alcune voci e non parlo solo di cantanti ma anche si speaker alla radio o attori, o meglio, doppiatori. Per esempio sono sempre impazzito per la voce di Roberto Pedicini, molti non sapranno neanche chi è, non so chi ascoltava un programma su Radio 2 chiamato "Alcatraz -Un DJ nel braccio della morte" e il suo seguito "Jack, l’uomo della folla", sto parlando del 2002 o giù di lì. Erano due programmi scritti da Diego Cuggia e recitati proprio da Roberto Pedicini... Che voce... Una roba da far venire la pelle d'oca, profonda, sofferente, greve ma dolce... quanta invidia per quella voce e quanta per le parole scritte da Cuggia... Ricordo che mi registravo il programma tutti i pomeriggi su cassetta, avevo programmato lo stereo per farlo e poi di notte, col walkman, li riascoltavo, le parole, la voce e la musica che mettevano, tutto il rock che adoro, Jeff Buckley, Pearl Jam, Deep Purple, Pink Floyd, King Crimson, Nick Drake e via così, quel programma era davvero qualcosa di speciale per me che non ascoltavo mai la radio perso dietro alla mia personalissima ricerca musicale fatta di CD recuperati in negozi improbabili o alle bancarelle di qualche mercato delle pulci. Qualche anno dopo ho comprato il libro di Diego Cuggia dove erano riportati i testi della trasmissione ma senza quella voce non avevano nessun senso, sembravano svuotati, senza togliere nulla alla profondità di ciò che si diceva, ma si sa che un'ottima band con un pessimo cantante non andrà mai da nessuna parte mentre il contrario è fattibile, anche troppo... Così ora penso a quel dj nel braccio della morte, a quell'ora quotidiana che mi lasciava perplesso e meditabondo, a quella voce che sembrava poter scaldare il freddo e il buio della sua, come della mia, cella.

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