Capitolo 11

Qua al buio tremo, non è il freddo questa volta ma la paura e la frustrazione ma non devo cedere, devo essere forte, voglio essere forte, forte come non sono, forte come non sono mai stato malgrado ci abbia sempre provato. Forte come mio padre, dio quanto vorrei essere come lui, almeno un po', la sua solidità, la sua sobrietà, il suo essere quasi zen senza sapere bene cosa sia questo zen. Ho ben chiaro che mio padre non è superman, l'ho visto malato, grave, l'ho visto piangere, l'ho visto invecchiare ma malgrado tutto è sempre riuscito ad essere un riferimento, un faro nelle notti più buie, come questa. Mia madre è "mamma", mio papà è "padre" per chi può capire cosa voglio dire. Duro ma flessibile, con l'età l'ho visto ammorbidirsi ma non piegarsi e poi, con l'arrivo dei nipoti, gli ho visto la gioia sul volto. Non so se sono mai riuscito a dargli una soddisfazione, probabilmente non sono il figlio che avrebbe sognato, mio fratello lo è di sicuro di più, ma mi ama e non mi ha mai fatto avere un dubbio riguardo questo... Non so quanti possano dire lo stesso. Non credo mi abbia mai detto "ti voglio bene" e anche un abbraccio lo mette in imbarazzo ma io lo so che cosa prova e spero solo di essere stato in grado, almeno qualche volta, di strappargli quel sorriso che gli vedevo con i nipotini. Non tremo più ora e non ho più paura, quel po' di mio padre che è dentro di me è più forte del buio.