Per tanto tempo ho creduto di essere la cura, il dottore, invece ora mi rendo conto di essere solo il male e il malato, infettato di me stesso e stanotte ho passato ore ad osservare il nulla che ci unisce al di là delle nostre comuni e individuali disperazioni e finalmente ho capito, ho capito che tutto questo scrivere, tutto questo affastellare note, tutte queste parole stese come panni al sole e tutte queste mani che si cercano e cercano pelle non sono altro che la cura che cerco di somministrarmi e più mi curo più muoio dentro essendo io stesso il mio stesso morbo.
Allora non ha senso nulla di tutto questo se non lasciarmi andare a questa malattia che mi appesta e rende pesante l'aria attorno me, lo vedo, mi guardano, è come se avessi un campanello al collo per avvisare del mio arrivo...
Lascia che mi temano, lascia che i brandelli di me restino sul selciato, lascia che mi perda nel dolore e che tutto mi abbandoni e forse in questo nuovo nulla, mio, troverò pace.
BigG
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